Descrizione
Titolo: Gli scervellati. La seconda guerra mondiale nei ricordi di uno di loro di Manlio Cancogni
Un grande scrittore-giornalista testimone di eventi cruciali del Novecento, nel proprio radicale rifiuto della “patria” fascista. L’autore ci racconta autobiograficamente le vicende della seconda guerra mondiale a cui partecipò come sottufficiale, dal suo scoppio fino ai drammatici giorni sulla fragile frontiera orientale con la Jugoslavia. Tuttavia si tratta di una testimonianza del tutto anomala, perché Cancogni fu un sofferto antipatriota, un disobbediente della coscienza – del tutto estraneo alla logica e alla retorica del fascismo, alla sua sostanza e ai suoi modi – ma che non disertò dai 45 soldati affidati al suo comando e, come lui, ostili alla “patria” fascista . E ai suoi deliri. Al pari dei fuoriusciti francesi nemici della Rivoluzione dell’89, che invocavano la sconfitta della patria nella guerra contro le monarchie europee – e per questo detti “gli scervellati” –, l’autore appartiene a quel ceto medio intellettuale che si schierò contro la propria patria (in Spagna, in Abissinia, in Europa), odiandola fino ad augurarle la sconfitta e la rovina, perché così sarebbe rovinato il fascismo. Questo è il “modo” interiore delle vicende narrate.