Descrizione
Titolo: L’agenzia di Viaggi di Roberto Amato
È inusuale che un poeta e sua moglie gestiscano un’agenzia di viaggi, tanto più se non hanno mai viaggiato in vita loro, ma questa è solo una delle stranezze che capitano nel libro. Se l’atmosfera è ancora quella sognante delle Cucine celesti (Premio Viareggio-Répaci 2003), qui il poeta parla di sé, di malattie presunte e reali, del desiderio di uscire di casa (e magari andare sulla luna) e del divieto (tutto inventato) imposto da moglie e figli. Insomma, un viaggio del poeta intorno alla propria camera: un luogo magico, dove l’impossibile diventa possibile: reinventare sé e il proprio passato, plasmare le storie dei propri avi. Come un mago, Amato estrae dalla gabbia dei ricordi di sé bambino, solo, un mondo romanzesco, popolato da personaggi e situazioni meravigliosi: da Nedo, che mangia gerani perché ha un collo da giraffa, a Ireneo, il figlio che cresce a dismisura, dalla fabbrica di calzini dei genitori alla vendita al minuto di erbe e profumi. Ma, quello che più conta, in sottofondo la musica di una poesia preziosissima e colta che si fa via via più cristallina.